Martina e l'efferata Banda del Salamino
(Effatà Editrice - Cantalupa Torino)

Disegni di Silvia Aimar
Grafica di Silvia Aimar e Vito Mosca

LA NASCITA DEL RACCONTO

Cervo Ligure (Imperia)

Tutto ha inizio tanti anni fa; devo ritornare al tempo delle elementari. Cervo Ligure (Imperia), classe terza, insegnante la storica maestra Filippona di Cervo San Bartolomeo. Allora gli amici erano Pippo, Lino, Franco e Riccardo, Gianni, Mariuccia, Vittoria. Si correva per le fasce del borgo, non c’era alcun sapore di turismo; l’unico antesignano era un giornalista svedese che noi credevamo un po’ fuori di giri: Stava per ore seduto sulle scogliere del Porteghetto a guardare il mare. Noi, nel dubbio, lo evitavamo diffidenti.


Pippo aveva fasce e ulivi e un’asinella di nome Didda. In primavera, quando le giornate erano più lunghe, dopo la scuola del pomeriggio, Pippo ed io  andavamo a prenderla nella stalla e la portavamo a pascolare sotto un albero di carrube. Era una festa; alla povera Didda ne combinavamo di tutti i colori, la tiravamo per la coda, la cavalcavamo, le nascondevamo le carrube; lei ci guardava con occhi pazienti e buoni, ma non era rassegnazione, piuttosto stupore. Stupore e pazienza. Io la ricordo ancora legata alla macina del frantoio per frangere le ulive con gli occhi bendati per non patire le vertigini. Girava e girava spingendo quella macina con la stessa pazienza, lo stesso dolcissimo stupore.
La Didda me la sono sempre portata dentro; è stata l’emblema della mia infanzia, anzi, di più, è stata la testimonianza della mia infanzia.

Un asino qualunque (non è la Didda)


Oxford (Uk) - Ashmolean Museum
Il resto è la vita che porta a Oxford, all’Ashmolean Museum dove è esposto un rarissimo esemplare di scheletro di Dodo (Raphus Cucullatus) , un uccello ormai estinto delle isole Mauritius, nell’Oceano Indiano. Si dice che la causa della sua estinzione sia stato l’arrivo dei portoghesi che hanno incominciato a cacciarlo e, soprattutto, che i gatti, i cani, i topi e i maiali hanno distrutto le uova e l’habitat naturale dell’uccello. Ma c’è di più, sembra accertato che la scomparsa del Dodo abbia pregiudicato anche la crescita e la proliferazione dell’albero della Calvaria confermando così quali possono essere gli impatti sconsiderati e sciagurati dell’uomo su tutto l’ambiente e la natura. Tutto ciò succedeva alla fine del 1500, esattamente nel 1598; oggi, nel 2010, si plaude per aver estinto gli ultimi due squali che infestavano le acque di Sharm El- Sheikh nel mar Rosso turbando lucrosi interessi turistici.

Ma c’è di più, il Dodo è stato immortalato anche da Lewis Carroll (Charles Lutwidge Dodgson) in Alice nel Paese delle Meraviglie. L’introduzione del Dodo nel racconto ha un riferimento autobiografico poiché Carroll era balbuziente e quando si presentava balbettava  Do-do- dodgson.

A destra: il Dodo nel disegno di Tinnel


Questo è solo un esempio quotidiano.
... e resta ancora molto da fare
...

Ma anche gli asini nelle opulente economie dell’occidente rischiano di brutto: Oggi non fanno più quota di mercato e stanno drammaticamente riducendosi di numero. Le cifre sono dibattute e stimate, ma sembra che in Italia, agli inizi del 2000, fossero scesi a circa tremila; oggi da dati approssimativi forniti dal Ministero dell’Agricoltura sembra che siano saliti a circa trentamila. Qualche piccolo passo in avanti è stato fatto.
                Asini in via di estinzione, animali estinti, ambiente compromesso e spesso scempiato nel malinteso tempio di uno sviluppo economico senza riguardi progettuali ed infine qualche veloce incursione nel mondo della genetica e della pittura, sono stati gli ingredienti  che hanno lavorato nella mia fantasia e stimolato il desiderio di offrire un piccolo contributo affinché anche i ragazzi riflettano con i loro genitori e gli insegnanti su un domani più attento e responsabile. Possibilmente col sorriso e un pizzico di consapevolezza.



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