Ninel Ivanovna Podgornaja
Puškin e i Paesi Baltici
(Solfanelli Editore- Chieti)

Versione italiana a cura di
Alfredo Bertollo & Pier Luigi Coda

I GIUDIZI DELLA CRITICA

Aleksandr Sergèevič Puškin passò attraverso il cielo della poesia come una meteora. Ha sempre affascinato, Puškin. Quanti, però, in Occidente conoscono la sua vera anima?
Il libro, dato alle stampe dalla scrittrice Ninel Ivanovna Podgornaja, giunge a proposito. Già autrice di un’opera di successo, Mafalda di Savoia Assia. Facile essere una principessa…, edito da SolfanelliEditore in Chieti nel 2009, ha posto mano ad un originale, quanto attraente testo per ulteriormente approfondire la personalità complessa di un uomo, la vita del quale avvince come un romanzo a causa dei continui colpi di scena. Fino alla sconvolgente conclusione.
La traduzione dalla lingua russa all’italiana, impresa mai facile, è assai qualificata; vi è la perizia di due cultori delle letterature (non solo di quella nazionale) quali il dottor Alfredo Bertollo e il Dottor Pier Luigi Coda l’Editore è, anche in questo caso, Solfanelli, Chieti), che avevano già contribuito a rendere piacevole, con la loro stesura, la lettura della biografia su Mafalda di Savoia.
La figura del Poeta emerge dal libro in tutta la sua forza dalla disamina delle persone a lui vicine: i poeti, i letterati, le donne che ha amato, i legami familiari.
Fondatrice e Direttrice del Museo Puškin di Riga, la Podgornaja comincia proprio da lì la  piacevole biografia-romanzo,  come suggerisce il titolo, Puškin e i Paesi Baltici. E Aleksandr Sergèevič passeggia…vicino al Duomo di Riga: un percorso, appunto, a partire dalla piazza del Duomo di quella bella città.
Nell’esistenza irrequieta del poeta, forse ebbero un peso le origini africane del bisnonno, Ibrahìm Petrόvič Hannibal (in omaggio allo zar, di cui divenne l’attendente, gli fu aggiunto il nome Petrόvič): forse, in parte, determinò il corso degli eventi.
L’infanzia fu disordinata, ma serena; lo favorì, per la formazione futura, l’incontro con personalità come Karamazìn e Žukόvskij, con i quali il padre (a sua volta poeta abbastanza conosciuto) era in amicizia.
I letterati che via via si incontrano nel testo dell’Autrice sono Karamazìn, Žukόvskij, Anna Petròvna Kern, Aleksandra Osipovna Rosset, i Tiesenhausen, Anton Del’vig, che morì giovanissimo, ad appena trentatre anni e altri.
Ad Anna Petròvna vennero dedicati da Puškin dei versi sublimi ne L’attimo meraviglioso, lirica che è stato tradotta da Alfredo Bertollo con tale sensibilità da permettere al lettore di conoscere il cuore ed il sentimento che il poeta ha nutrito per questa figura di donna, forzatamente coniugata e per nulla felice.
Quanto il periodo trascorso al liceo Tsarkoe Selό sia stato fervido di sogni, di idee, di ispirazione, si vive nelle parole dell’Autrice; è sofferto con accoramento sincero il momento dell’ultimo respiro del Grande, il 29 gennaio 1837. Si comprese allora quanto Puškin fosse idolatrato dalla maggioranza delle persone: forse neppure egli stesso ne era consapevole.
Il popolo russo pianse il Suo Poeta, precocemente perduto a causa di un duello; il cordoglio non fu quantificabile fra la folla ondeggiante, in gramaglie.
Il libro è di agevole lettura; la pianificazione del testo può essere utile anche per chi volesse fare citazioni o captare alcuni suggerimenti in modo da ampliare una propria personale ricerca. La prefazione di Pier Luigi Coda spiega con partecipazione sia il mondo di Puškin sia l’intimo travaglio della sua anima generosa di idealista; è una introduzione chiarificatrice sulla complessità dell’opera di Colui che iniziò a mutare la lingua russa coll’introdurvi un lessico più moderno, più vicino alla gente; spiega il crogiòlo di amore, di ribellione, di libertà, di disagio e difficoltà insito nella sua produzione, le emozioni contrastanti che ne attraversarono, spesso ferendola, l’anima  tribolata.
Raffaella Saponaro Bragadin Monti - Presentazione Santa Margherita Ligure 26 luglio 2011

Anche il libro di Ninel Ivanovna Podgornaja suggerisce la “mobilità muscolare” di Puškin. Le tante amicizie, le innumerevoli conoscenze, i rapporti con l’area baltica del nonno materno, l’intreccio delle genealogie, quel passo – forse fatto-forse no – in Latgalia, le città, i luoghi, le vicende – Puškin appartiene a tutti i luoghi e a tutti i legami, alle donne amate come agli amici del Liceo. A Natal’ja e agli zar. E non appartiene a nessuno, come Marina Cvetaeva, nell’assoluta libertà del poeta.
Nel libro, è una traccia mercuriale, una bolla di luce che si sposta. Lo illumina dall’interno, è per lui che è stato scritto e tradotto e prefato, assenza immortale che scompare solo per riapparire dove non la aspetti, col suo passo di atleta dello spirito, le ali di un serafino.  A Revel, a Riga dove non fu. O magari – tra di noi che stasera di lui parliamo.
Caterina Maria Fiannacca - Presentazione Santa Margherita Ligure 26 luglio 2011

 

 

Presentazioni e riconoscimenti letterari

Torino - Salone del Libro 12 maggio 2011 - presentazione a cura regione Abruzzo
Tallin (Estonia)- 26 maggio 2011 - Sede italiana della Dante Alighieri, a cura Kristiina Tänavsuu
Riga (Lettonia)- 30 maggio 2011 - Biblioteca Puškiniana a cura Ninel Podgornaja
Pescara, Fiera della Editoria Abruzzese- 18 luglio 2011-
Chieti Notte bianche di Libri - 18 luglio 2011
Santa Margherita Ligure - 26 luglio 2011- Hotel Regina Elena - a cura "La Corallina"
Chiavari (Ge) - 9 febbraio 2012 - a cura Associazione Culturale "Agave"

 


 






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