William Shakespeare al Castello della Pietra
(Effatà Editrice - Cantalupa Torino)

Disegni di Silvia Aimar
Grafica di Silvia Aimar e Vito Mosca

LA NASCITA DEL RACCONTO

Stratford upon Avon: Casa Natale di Shakespeare

È evidente che l’amore e la passione per il teatro e, in particolare, per le opere di Shakespeare, siano stati  il fertilizzante di base che ha  alimentato il desiderio di scrivere questo racconto. E non è stato per niente facile passare dall’idea ispiratrice alla realizzazione pratica. Continuavo a chiedermi:” Si può, oggi, cercare di proporre un autore come Shakespeare ai giovani di internet? Nel mondo virtuale dell’Ipad, dell’Iphone,  il sublime della sua poesia può ancora trovare/strappare uno spiraglio di attenzione tra i cinguettii di Facebook e di Twitter ? I dubbi di Amleto, il disperato amore di Romeo e Giulietta, la follia di Otello quali spazi possono ancora ritagliarsi in un mondo travolto dalle immagini?”


Nei periodi in cui soggiornavo a Oxford, ho visitato più volte Stratford upon Avon e il Globe di Londra proprio per scoprire meglio (direi, respirare meglio) le ambientazioni e il clima che aveva ispirato Shakespeare, soprattutto in certe sue opere campestri dove l’autenticità popolaresca s’innesta negli scenari iconografici della rappresentazione teatrale

Stratford: Statua di Amleto


Stratford: Statua di Falstaff


Stratford: Interno della Casa Natale


Stratford: Casa Natale ricostruzione laboratorio del padre

E aggirandomi tra le stanze della casa natale e del cottage della moglie Anne Hathaway ritrovavo l’eco dei suoi versi immortali, il suono dei passi, il colore del cielo quando annuncia tempesta. In fondo non m’importava un granché se  tutto fosse vera storia o frutto di una sapiente ricostruzione mediatica. Il profumo della rosa,l’essere o non essere, la sostanza dei sogni prevaricavano ogni banale storiografia biografica: parafrasando, mi dicevo: forse che Shakespeare non sarebbe più Shakespeare se fosse nato in un altro luogo o in un altro paese?

Ma il problema non era ancora stato risolto: cosa potevo scrivere per interessare i ragazzi e, soprattutto, cosa potevo scrivere? Intanto avevo scartato l’ipotesi di fare degli adattamenti  romanzati o degli ammodernamenti delle sue opere: avrei perso il cuore della sua arte; adattare Shakespeare, per me, avrebbe significato perdere Shakespeare, cosa sarebbe rimasto di Giulietta, di Macbeth, del re Lear senza lo splendore che trabocca nell’immortale unicità dei suoi versi?   

Stratford: Il cottage della moglie Anne Hathaway


Londra: The Globe Theater


Londra: The Globe interno

            

Così ho pensato di scrivere un racconto, possibilmente moderno e intrigante, che potesse coinvolgere i  più giovani e dove Shakespeare potesse incunearsi tra le pagine con discrezione,  attraverso alcune frasi tratte dalle sue opere  e citate da un professore di letteratura inglese a una ragazza che cerca di rintracciare i suoi fratelli rapiti da una banda di malfattori. Shakespeare sarebbe diventato il vero protagonista del racconto, a poco a poco, in punta di piedi, incastonandosi  nello sviluppo della trama  fino a diventarne parte integrante e, nello stesso tempo, accrescendo, pagina dopo pagina  la curiosità della ragazza per le sue opere e le sue parole.  Il fascino dei suoi versi l’avrei poi integralmente recuperato in appendice, con  una breve antologia di brani in originale  con commento e traduzione a fronte.

 

Restava da scegliere la geografia del racconto: un’ambientazione tipicamente britannica oppure italiana come quella prediletta dallo stesso Shakespeare per  molte sue opere? Ho preferito optare per quest’ultima soluzione  ritenendola più coerente con la struttura  tematica del testo; pertanto, dopo un fuggevole inizio in Romania, nel bellissimo e azzurro monastero di Voroneţ, patrimonio dell’umanità Unesco, mi sono spostato, con una funambolica corsa a bordo di una mitica Lancia Fulvia Coupé,  in una città italiana di mare facilmente identificabile, per poi concludere la storia tra le mura arroccate del misterioso Castello della Pietra,  sospeso come un’aquila tra le montagne del comune di Vobbia.

Romania: il monastero di Voroneţ

La mitica Lancia Fulvia Coupé

Vobbia (Genova): il Castello della Pietra



Torna a Homepage Torna alle Pubblicazioni