Floriana Porta-Alessandra Piasecka"Intrecci d'acqua, terra e cielo" - e-book
Libri Liberi - La Recherche Editore


"Tra i sassi/ e le radici immortali/ che vestono la mia anima"; ecco, credo che il senso autentico del poetare sia compreso in questi versi dove terra e cielo sconfinano e si amalgamo nel Tutto dell'esistenza: terra arida, humus, profondità, deserti sbattuti dal vento e poi... poi quell'improvviso slancio d'eterno che s'innalza dai sassi e riveste l'anima.
La poetica di Floriana Porta è racchiusa tra l'Alfa e l'Omega di questo percorso, in mezzo lo sforzo epico dell'analisi, della comprensione, del guardarsi attorno e sapersi interrogare con stupore e sgomento; ci trasciniamo tra "silenzi e ritmi segreti" tra alberi che "afferrati dal vento/s'inabissano nella scuraglia."
Allora, inevitabilmente, si pensa al primo Mondrian, a quello dell' albero grigio  o delle foreste notturne, ma forse si pensa ancor più alla splendida e inquietante visionarietà onirica di Rafal Olbinski dove il metamorfismo dell'essere si difforma in suggestive composizioni cromatiche generando un intreccio surreale:conturbanti uccelli marini con il corpo ramificato, uccelli che nidificano sotto le radici mentre i rami s'illuminano di luci; e poi ancora, cieli, colori e immagini che "al di là dei loro corpi/spesso presentano il loro vero volto".
Del resto è  la stessa Floriana Porta che, nella prefazione, ci introduce in questo invisibile territorio dell'incanto dove: " reale e ideale si fondono,oltre i sensi comuni; s’intrecciano sogni e ricordi, misteri ed enigmi, attraverso un dialogo ininterrotto con la natura". In effetti, nella sua poesia, la realtà spesso si frantuma scomponendosi nei riflessi dell'animo come scintille che riemergono dalle  profondità del vivere.
La silloge, pubblicata  in formato  e-book, s'integra perfettamente con le belle e suggestive iconografie fotografiche di Alessandra Piasecka che ne incorniciano le valenze ispirative, e che, nello stesso tempo, ne impreziosiscono lo sviluppo tematico con impasti di luci e colori di non comune intensità plastica, come in Preludio o  in Ora Stellare, o, meglio ancora,  come nell'intrico della Via di Fuga dove il richiamo allo scompiglio sotterraneo del primo Mondrian o di  Rafal Olbinski è ancora più sentito e struggente.

(Commento di Pier Luigi Coda)

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