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              BRISCA AI GRANDI MAGAZZINI INTERNET 
                (Nuove Edizioni Romane - Roma) 
              Illustrazioni di MONICA INCISA                   | 
             
         
       
      
        
          
            
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              Brisca ai grandi magazzini Internet è un viaggio attraverso l’immaginario   dell’informatica e della vita. È un intreccio di sogni e di esperienze, un   filamento che si raccorda tra la realtà e le scenografie virtuali.  
              In sé, il   racconto è la storia di una cagnetta imbottita di effimero e di televisione che   si mette in testa di diventare una top model. Così, un bel giorno, pianta   baracca e burattini e abbandona la sua cuccia di montagna per inseguire la   gloria della ribalta.   | 
             
           
         
        
          
            
              Ma le cose della vita vanno come vanno e Brisca, senza   neppure accorgersene, si trova catapultata a Digitalia, una città   telematica incastonata dentro i marchingegni di un personal computer. Qui   incontra personaggi sempre in bilico tra fantasia e realtà: Dischetta, la   cyber-ragazza che non piange e non ride, la Vecchina dell’aceto, famosa   testimonial pubblicitaria di prodotti di consumo, il Leone Universale che, da   eroe protagonista della foresta, si ritrova miseramente relegato tra le pagine   di una Enciclopedia alla lettera Elle, intruppato tra Lombrichi e Lumache.   | 
             
           
         
        
          
            
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              A   Digitalia, Brisca incontra anche il non-bassotto, uno strano bassotto con   bombetta e papillon che forse non esiste e che, con il suo inguaribile   ottimismo, riesce a conquistarne l’amicizia. A bordo di un optimist, che è   un’imbarcazione particolarmente adatta per cagnetti di piccola taglia, salpano   alla scoperta dell’affascinante e misterioso mondo di Internet.   | 
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              Brisca lo segue con fiducia, ma dentro di sé avverte   l’incertezza e l’apprensione dello sconfinamento, teme di essere depistata dai   suoi obiettivi di vita, a volte si ritrova confusa e ammaccata nell’animo, ma la   curiosità ha sempre il sopravvento e la sospinge ancora verso l’avventura.  
              Insieme affrontano tempeste magnetiche, naufragi, vengono catturati da una   banda di pirati informatici, rinchiusi nelle gabbie di un foglio elettronico.   Riescono a fuggire grazie a geniali e furbeschi stratagemmi, intessono nuove   amicizie: il Guardiagatto, il mouse che, in fin dei conti, è sempre un infido   topo che sfugge ad ogni controllo sistematico.  | 
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              Vengono sballottati negli scenari di screen saver sempre cangianti e splendidi:   paesaggi innevati, foreste tropicali, tundre, deserti incandescenti. Ma non c’è   tempo per godersi l’amabile visione del panorama, i rischi della navigazione   telematica sono sempre in agguato ed ecco che sullo schermo si affacciano le   minacce dei terribili, famigerati virus: Il Virus Golosino, la Candida Viretta,   il virus Taccagnino, la Screen Jazz-Band.   | 
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              Non sarà facile liberarsi dalle   loro grinfie; ci riusciranno grazie al provvidenziale intervento di Don   Chisciotte che, per caso, si trova a gironzolare da quelle parti nella sua   ostinata e visionaria ricerca di giustizia.   | 
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              Il ritorno a Digitalia non può   non generare frantumazioni, i sottili filamenti che raccordano la realtà con il   virtuale s’intrecciano formando un groviglio inestricabile; il viaggio ha   scompigliato i ruoli e confuso i chiaroscuri: ora il non- bassotto non è più   così sicuro che il cielo di Digitalia sia sempre limpido e sereno, emozioni   nuove palpitano dentro il suo animo e, forse, non basta inventare una capriola   per scacciare la malinconia.  | 
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              Ma neppure Brisca è così sicura che l’immaginario   sia solo una finzione; a volte il fantastico s’incastra nella luce del giorno e   non è affatto semplice distaccarsi dagli spazi cybernetici perché, come dice il   principe Sigismondo nella Vida es sueño di Calderón De La Barca, “tutta   la vita è sogno”.  
                 
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